domenica 29 dicembre 2013

#The final countdown: Chapter 9 & 10

Parola d'ordine: Amicizia.

"Un’amicizia tra donne è come un continuo rammendo; è un maglione, anzi tanti maglioni; è il sospiro di sollievo con cui, il primo giorno d’autunno, apriamo l’armadio e loro sono lì, che ci aspettano. Sono maglioni di shetland, che pizzicano un pò, come amiche dal carattere pungente, non risparmiano critiche taglienti; sono i pull modaioli, che amano stare in vetrina, sotto gli occhi di tutti, amiche – energizzanti… E poi c’è il cardigan comprato per casao un giorno di pioggia in campagna o in una città straniera. faceva così freddo e non avevamo niente di caldo in valigia. E invece quel maglione comprato per caso diventa il nostro preferito, non sappiamo più farne a meno. E’ il maglione che ci mettiamo quando siamo tristi, quello in cui stiamo più comode. E’ l’amica che chiamiamo quando la vita ci fa sentire al freddo. Quella che sa come consolarci, sempre."
[Lisa Corva, Ultimamente mi sveglio felice]


Questa è una dedica rivolta a quelle persone che ti stanno accanto, alle persone che dicono la cosa giusta al momento giusto; alle persone che tengono un diario e lo riempono con le citazioni più interessanti e maggiormente significative. 
E' una dedica rivolta a quelle persone dolci, profonde, che sanno divertirsi; alle persone che ti invitano a fare una passeggiata a mezzanotte perché desiderano godersi le luci di Natale con la tranquillità che solo la notte sa dare; è una dedica a chi  condivide un gelato e un toast ai piedi dell'albero di Natale e, a chi tornando a casa, porta con sé la consapevolezza che quegli attimi trascorsi nessuno potrà cancellarli mai.
Questa è amicizia. 

-Vostra Claire

#The final countdown: Chapter 7 & 8

Parola d'ordine: Condivisione.

Mi è più volte capitato di sentirmi offesa per cose sciocche, stupide, futili. 
Mi è capitato di sentirmi offesa, di arrabbiarmi per non aver trovato un cucchiaio, un pacco di biscotti o una penna. 
Mi è capitato di sbagliarmi: il cucchiaio era nel cassetto sbagliato, i biscotti li avevo finiti il giorno prima e la penna era nel fondo della borsa.
La sensazione derivante da quelle scoperte era tutt'altro che positiva. Era come se lo stomaco mi si attorcigliasse o come se un masso fosse custodito al suo interno, "sensi di colpa". 
Perché questo esempio?
Perché molte volte siamo così presi dalle nostre convinzioni, dal nostro modo di pensare che risulta impossibile accorgersi della verità proprio di fronte al nostro naso. 

A tal proposito, voglio condividere con voi questa storia trovata per caso mentre girovagavo nel web, con la speranza che vi aiuti a riflettere così come ha aiutato me:

"Una ragazza stava aspettando il suo volo nella sala d’attesa dell’aeroporto. Siccome avrebbe dovuto aspettare per molto tempo decisa di comprare un libro da leggere; acquistò anche un pacchetto di biscotti.
Si sedette nella sala VIP per stare più tranquilla, accanto a lei c’era un signore che leggeva il giornale. Iniziò a leggere il suo libro e quando prese il primo biscotto anche il signore ne prese uno: lei si sentì stupita e irritata, ma continuò a leggere il suo libro, pensando “Ma tu guarda questo maleducato, se solo avessi un po’ più di coraggio gli direi il fatto suo!”.
Così, ogni volta che lei prendeva un biscotto, l’uomo accanto con perfetta disinvoltura ne prendeva uno anche lui. Continuarono così finché rimase un solo biscotto e la ragazza pensò: “Ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti tutti!”.
L’uomo prese l’ultimo biscotto e lo divise a metà.
“Questo è troppo” penso lei e sbuffò indignata, prese le sue cose e se ne andò.
Quando si sentì un po’ meglio e la rabbia fu sbollita, si sedette da un’altra parte e ripose il libro nella borsa… accorgendosi che il suo pacchetto di biscotti era ancora lì tutto intero! Sentì tanta vergogna e comprese che il pacchetto di biscotti uguale al suo era di quel signore che aveva diviso con lei i biscotti senza indignarsi, mentre lei si era sentita offesa e ferita nell’orgoglio…"








[Foto di: http://fuckyeahcookies.tumblr.com/ ]
Cosa ne pensate?

-Vostra Claire

#The final countdown: Chapter 6

Parola d'ordine: Dimostrare.

Lezioni di guida
Pur avendo da molti anni il patentino guidare un motorino mi riesce molto difficile. 
Precedentemente, avevo già provato a cimentarmi nella guida ma, ogni singola volta, finivo per schiantarmi da qualche parte: un muro, una siepe e... un camion. 
Dopo qualche anno ho, finalmente, deciso di riprovarci. 
La temperatura, devo ammetterlo, rasentava lo zero; era notte fonda e, ciononostante, nulla mi ha impedito di portare a termine la missione che mi ero preposta. 
Guanti, sciarpa, cappello, casco, buona volontà: avevo tutto.
Il risultato?
Qualche incertezza, nessuna caduta. Ero la persona più felice del mondo. 
Da questa breve esperienza ho imparato una cosa:
Se fallisci una volta, arriverà una seconda volta in cui avrai una seconda occasione. Potrai ancora fare qualche errore, cadrai, ti rialzerai ma non importa. Avrai sempre la consapevolezza di aver fatto meglio di prima e, ogni volta, quasi sicuramente andrà meglio. Non devi farlo per nessuno se non per te stessa. 
Devi dimostrare a te stessa che TU puoi! 






A voi è successo qualcosa di simile? 

-Claire

#The final countdown: Chapter 5

Parola d'ordine: Ascoltare.


"La gente non ascolta, aspetta solo il suo turno per parlare." 
Così ha scritto Chuck Palahniuk nel suo romanzo, "Fight Club". 
Volendo confutare ciò, ho chiamato un vecchio amico. Ho ascoltato ciò che aveva dentro. Ho ascoltato senza parlare, senza esprimere alcuna opinione per l'intera durata della chiamata. Ciò mi ha resa felice.  
Una volta ho letto che:
"Leggere e ascoltare appartengono alla medesima arte: quella di apprendere."
[Mortimer Adler, Come leggere i grandi autori, 1964]
Allora:
Ho capito che, a volte, bisogna ascoltare e soffocare il proprio io.
Ho capito che, a volte, bisogna comprendere il bisogno altrui. 
Ho capito che tendere l'orecchio ad ogni critica, ogni frase, ogni parola può essere fonte di grandi insegnamenti.
Ho capito che, a volte, ascoltare è utile e che il silenzio può donarti più di quello che pensi.

"Avere qualcuno che ascolta è importante. Un essere umano non può tenersi dentro tutto. Quel che è accaduto va consegnato ad altri. Il passato, se rivelato, toglie peso, alleggerisce. [...] Rivelarsi è aiutarsi e aiutare allo stesso tempo. Versare la memoria dal vertice della vita, passarla ad altri come le tegole si passano l’acqua. Così, come una mano lava l’altra, confessarsi libera la coscienza a chi offre il proprio passato e a chi lo riceve."
[Mauro Corona, Come sasso nella corrente]


Voi cosa ne pensate?













-Claire

domenica 8 dicembre 2013

#The final countdown: Chatper 3 & Chapter 4

Parola d'ordine: Stupirsi.

Mi scuso per il ritardo, non ho dimenticato il mio impegno, ma a causa di imprevisti sono stata costretta ad usufruire di un quaderno in attesa di potervi scrivere ancora. Due giorni in uno, perchè? Perchè i nostri piani, i nostri progetti, i nostri più reconditi desideri, per quanto intensi, non sono incorruttibili. I cambiamenti, quando arrivano, come un'onda travolgono tutto lasciandoci soltanto i resti. Chissà, poi, se proprio tra i resti si nasconda ciò che cerchiamo.  
La parola di oggi avrebbe dovuto, in verità, essere un'altra: "Cambiamenti repentini".
A volte i cambiamenti sono belli, se voluti, se sperati. Altre volte, però arrivano improvvisi insieme ai sensi di colpa, insieme a quei "ma..avrei voluto...e invece..."
Avrei dovuto studiare tutta la sera in biblioteca e, invece, la pigrizia ha preso il sopravvento. Ho preferito fare altro, una lunga passeggiata. Certo, ammetto di essermi sentita particolarmente in colpa. Esami alle porte e pigrizia non vanno d'accordo. Ammetto, però, di aver trovato la mia passeggiata rigenerante e per versi utile. La vita ti regala bei momenti e risposte opportune quando meno te l'aspetti. E sono quegli incontri e quegli avvenimenti inaspettati a fare della tua giornata una giornata utile.
Le cose possono non avverarsi come abbiamo pianificato eppure, quel singolo cambiamento di rotta, può diventare il nostro trampolino di lancio. Oggi, ho imparato questo,benchè si tratti di una lezione intenta a percuotermi ormai da tempo. "Svegliati! E' così! Non pensare troppo alle cose! Evidentemente non era destino".
"Non era destino". Quante volte ho odiato questa frase. Si tratta, tuttavia, di un modo per dire: "Stai tranquillo, non era una cosa buona per te. Qualcuno ti vuole bene e sta impedendo che questa cosa ti faccia soffrire in futuro. Non lo capirai adesso. In futuro, forse. Ma è tutto per il tuo bene".
Ecco cosa significa.
Potrebbe sembrare stupido l'esempio da me riportato, lo so, eppure rappresenta una buffa verità. Avevo tante domande e poche risposte. Avevo tante distrazioni e poca concentrazione.
I cambiamenti servono. Adesso ho la mente libera, sono rilassata e...si, forse potrei anche tornare a studiare!

Ho pensato e ripensato a come esprimere questo pensiero e non ho trovato altro modo se non postare un video di Steve Jobs- Discorso ai laureandi di Stanford.


lunedì 2 dicembre 2013

#The final countdown: Chapter 2.

Parola d'Ordine: Accettarsi.

Secondo giorno, secondo post. 
Avevo promesso che avrei condiviso con voi una nuova esperienza, ed è ciò che intendo fare. 
Sono sempre stata una persona nella norma, con i comuni problemi di tutti, con una propria mentalità, con un proprio modo di ragionare a volte sbagliato, a volte giusto. Chi può dirlo, poi, se giusto o sbagliato lo è davvero? Quello che vedo in me, negli altri, è un continuo sprofondare in un senso di inadeguatezza, un continuo bisogno di certezze. 
Non si persegue più una spassionata "ricerca della Felicità", bensì una ricerca di Certezze. Ma quelle certezze, chi ci assicura che porteranno alla felicità?
Nessuno. 
Un mio professore, qualche settimana fa, ha esposto un ragionamento interessante:
"L'essere umano è fragile. Le uniche certezze che ha sono l'amore, il dolore, la felicità, la tristezza. Le passioni.Sono le uniche cose che lo fanno sentire vivo. L'uomo non sa né da dove viene, né dove andrà. Ma sa che potrà soffrire, gioire e al momento, morire. "
Tralasciando il resto del discorso, di natura trascendentale, trovo che queste poche righe abbiano un senso.
L'uomo ha bisogno di certezze. La certezza di un lavoro, di una casa, di avere qualcuno al proprio fianco, di piacere.
Soprattutto l'ultima, ormai di vitale importanza. Quante conferme cerchiamo ogni giorno?
Lo specchio è diventato il nostro peggior nemico; viviamo in un limbo di incertezza perenne, in cui persino esser certi dei propri sentimenti è un utopia. 
Abbiamo bisogno di stare bene con gli altri. Della certezza di piacere agli altri. 
Ma a noi piacciamo?
"Come pretendere di stare bene con gli altri se non si sta bene da soli?"
Ecco cosa ho fatto oggi:ho provato a stare bene da sola. Ho pranzato con una pizza ai piedi del meraviglioso albero di natale in piazza; ho provato a non pensare alla gente intorno a me.
Ho provato a gustare la mia pizza funghi e prosciutto. Una volta finita, scrollate le briciole, ho invitato me stessa a prendere un caffè. Arabica. Certo, non il mio preferito, ma...a caval donato...si sa. Ho accompagnato me stessa in una nuova libreria. Onestamente? Sembrava il paradiso dei libri.
Ho fatto a me stessa un regalo. 
E' stata una giornata meravigliosa e, nonostante l'apparente silenzio all'esterno, dentro bruciavo di chiacchiere infinite e piacere sconfinato

Il mio consiglio di oggi è non abbiate paura della vostra solitudine, accettatevi e abbracciate la bella persona dentro di voi.

Voglio salutarvi con una poesia di Neruda, "Non incolpare nessuno":

Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.
Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro
è il risultato delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.
Non dimenticare
che la causa del tuo presente è il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.
Apprendi dagli audaci,
dai forti
da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto
pensa meno ai tuoi problemi
e più al tuo lavoro.
I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore
e ad essere più grande, che è
il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.
Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell'alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina,
deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino
è il pretesto dei falliti.


- Sempre vostra, Claire

#The final countdown: Chapter 1.

Parola d'ordine: Osare.

Ammetto di essere sempre stata una di quelli che, se avevano qualcosa da dire, la trattenevano pur di non condividere i propri pensieri.
Confesso di non essere mai stata coraggiosa, anche se...mi piaceva crederlo.
Confesso di non essere mai stata brava davvero in qualcosa anche se, si è vero, mi hanno cresciuta a "pane&se-ti-impegni-puoi-fare-tutto", ma ahimè, lì non è colpa mia.  
Improvvisamente arrivi ad un punto,però, ad un momento nella tua vita, in cui ti accorgi di non avere quelle caratteristiche che credevi di avere. 

Voglio condividere con voi una piccola chicca: "L'ultima lezione di Randy Pausch"
Forse qualcuno di voi, lo conosce già o, magari, altri non avevano mai avuto l'occasione di guardarlo.
Oggi, in particolare, voglio inaugurare una sorta di rubrica-countdown fino al nuovo anno. 
Ogni giorno, vorrei condividere con voi un'esperienza, un qualcosa che in qualche modo è stata utile e ha prodotto un cambiamento nella mia vita ( o che ancora deve produrlo). 
Ad esempio?
Non ho mai aperto la porta dei miei pensieri a qualcuno. Ma voglio osare. Potrei risultare a volte interessante, a tratti insolente, per versi noiosa.
Ma ciò che spero è che traspaia la mia vera essenza. Sempre.


Non siete ancora convinti?
Ecco qualche citazione: 

- Esperienza è quella che acquisisci quando non ottieni quello che vuoi.

- Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo. Sono lì per fermare gli altri. 

- Quando fai qualcosa di sbagliato e nessuno si prende la briga di dirtelo, significa che è meglio cambiare aria. Chi ti critica lo fa perché ti ama e ti ha a cuore.

Impara ad aspettare tutto il tempo che serve e la gente ti sorprenderà davvero: quando si è davvero stufi marci o arrabbiati con qualcuno, significa solo che non si è concesso loro abbastanza tempo, dategliene e vedrete che quasi sempre vi stupiranno. 




- Claire

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